La Ciociaria

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Riccardo1926
view post Posted on 13/11/2006, 14:31




Dal crollo dell’ Impero Romano al brigantaggio

Con il crollo dell’Impero Romano e a causa delle continue invasioni, le popolazioni ciocia re tornarono ad occupare le vecchie acropoli sui monti e sulle colline, dove fondarono nuo vi paesi. Nell’VIII sec si assiste ad una ripresa soprattutto grazie al potere che la Chiesa acquistò, fino a quando all’inizio del Medioevo la Ciociaria, attraversata dal confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli, rimarrà da questo divisa e quasi per 1000 anni tale confine resterà quasi invariato. Si assiste in questo periodo alla nascita di castelli e borghi fortificati, fino al 1300 quando la sede del Papato fu spostata ad Avignone, con un conseguente accrescimento di potere delle nobili famiglie ciociare, tra le quali spesso erano scelti i Pontefici.
Città e feudi svolgono, in questo periodo, un importante ruolo nella storia della Chiesa e in quella europea, lasciando il territorio ciociaro ancorato a strutture feudali e al latifondo per molto tempo ancora, fino alla fine del 700, quando con la conquista napoleonica e poi an cora nel 1861, con l’annessione al nuovo Regno d’Italia, nasce in Ciociaria il fenomeno del brigantaggio.
E’ proprio il basso Lazio, che più di tutte le altre zone, da filo da torcere al giovane Stato italiano, che aveva la sua capitale a Torino.
Le truppe francesi al servizio del Papa e i gendarmi dello stesso, nonostante il loro impegno formale di neutralità, chiudevano volentieri un occhio sul movimento dei briganti, che invece si battevano per la restaurazione del regno del Sud. L’altro occhio veniva chiuso sul gran traffico di armi che vi era, a loro favore, in Ciociaria, arrivando al punto di fingere di sequestrare le casse sospette, anche se poi la merce arrivava ugualmente, anche se con un breve ritardo, al destinatario.

Tale fenomeno vede come scenario di sanguinose battaglie, tra i fedeli della monarchia Borbonica e esercito italiano, soprattutto i monti, dove i briganti erano soliti rifugiarsi. Spiccano allora personaggi come “Mammone”(Gaetano Coletta 1756-1802), detto “Il Sanguinario”, di Sora; “Frà Diavolo”(Michele Pezza 1771-1806), di Itri e più tardi “Chiavone”(Luigi Alonzi 1823) di Sora, ”Moliterno”(Angelo Ricci) di Cassino, uno degli uomini di Mammone, Andreozzi(Pastena) ed altri, comprese le brigantesse, come Michelina De Cesare (e il suo uomo Francesco Guerra di Mignano) alle quali spesso era affidato il compito di boia e che risultavano a volte, nonostante la loro bellezza, più sanguinarie e feroci dei loro compagni uomini.

Il Lazio racchiude in sé 380 comuni, molti dei quali vanno a formare, nel basso Lazio, la CIOCIARIA, considerata, per la sua vastità, una vera e propria regione, con particolari caratteristiche etniche, storiche, sociali, culturali, linguistiche e geografiche.
Secondo gli storici il territorio ciociaro dai Monti d’Abruzzo va verso il Mar Tirreno, fino a Fondi (LT) e dalla fascia Meridionale della Campagna romana (Valmontone, Segni, Colleferro) arriva quasi fino a Caserta.
Pur tuttavia tale confine originariamente alquanto differente, subi’ mutamenti quando lo Stato Pontificio, per esigenze giurisdizionali, aggiunse o tolse qualche parte di territorio, istituendo la provincia di Marittima (le zone lungo il litorale tirrenico) e Campagna (le zone comprese tra il Garigliano ed i Colli Albani), le attuali province di Latina e Frosinone e parte della provincia di Roma.
Tale ordinamento fu mantenuto fino alla Costituzione della Delegazione di Frosinone, che nel 1927 fu elevata a provincia ; anche Viterbo divenne provincia nello stesso anno.
Più tardi, nel 1934, si ebbe la fondazione di Littoria, che nel 1945 fu ribattezzata Latina.
Inizialmente una palude che, dopo innumerevoli tentativi di bonifica, iniziati dai Volsci, che scavarono il canale di Rio Martino, proseguiti dai romani, dopo, e ancora da Papa Pio VI (Giovanni Angelo Braschi), nel 1777, culminarono con la bonifica del territorio nel 1932(ad opera di contadini emiliani, veneti, friulani), quando Valentino Orsolino Cencelli posò la Iª pietra per inaugurare la nascita della nuova città.
Nello stesso anno Benito Mussolini, resosi conto del grave errore commesso nel non dare giusta rilevanza al fatto, cosa invece che aveva fatto la stampa estera, si recò sul luogo, dove tenne un discorso (dal balcone del Municipio), annunciando le future tappe dello sviluppo della fertile pianura.

La IIª guerra mondiale arrecò ingenti danni al territorio, tra cui la distruzione dell’Abbazia di Montecassino. La “LINEA GUSTAV” - linea fortificata tedesca creata contro l’avanzata degli alleati - attraversava, infatti, la Valle del Liri- (Fiume Liri), Fiume Sangro e arrivava a Pescara.
Nello scontro tra i “Diavoli Verdi” di Hitler e i “Tori Rossi”(texani) statunitensi, l’avanzata degli alleati si spegneva davanti la Linea Gustav. Centro di tutto il sistema di tale “linea” furono le alture attorno a Cassino, sulle quali si ergeva imponente il millenario monastero Benedettino, bombardato dagli stessi alleati, convinti che i tedeschi vi si rifugiassero.

Nel cuore della Ciociaria
Situata nell’Italia centrale, terra di antiche origini, risalenti al VII-VI sec. a.C., considerata fin dall’antichità corridoio naturale di comunicazione, su cui si stanziarono, per la sua fertilità e per le sue miniere ricche di ferro e di rame, popoli italici di origine Osco-Umbra: i VOLSCI (a Sora, Arpino, Isola del Liri, Castelliri, Fontanaliri, ecc.), i SANNITI (più a Sud: Atina e zone limitrofe), gli ERNICI (Frosinone, Anagni, Fiuggi, ecc.).
A cavallo tra Roma e Napoli, il suo nome deriva da “CIOCIA”, la caratteristica calzatura in cuoio e stringhe, usata anticamente dai pastori e contadini del luogo.
La storia di questa terra, però, è più antica di quanto si pensi; essa risale alla notte dei tempi, lo attestano i ritrovamenti archeologici (di qualche anno fa a Ceprano) di resti di un ominide preistorico,i più antichi D'ITALIA e d'Europa, risalenti a più di 800.000 anni fà: l'HOMO HERECTUS ARCAICO (antecedente
l'Homo Herectus Hergaster), conservati nel Museo Archeologico di Pofi (FR). Altri ritrovamenti di materiale risalenti al periodo dell’HOMO H. ARCAICO furono rinvenuti diversi anni fa’ a Fontanaliri (FR), nelle depressioni del territorio che costituivano zone lacustri, oltre a testimonianze storiche risalenti all’epoca romana.
Altri ritrovamenti, ad opera dell’archeologo Giustiniano Nicolucci, presso Isola del Liri (FR), nelle vicinanze del fiume Liri: frecce di selce, risalenti al Paleolitico.
Di epoca arcaica, poi, le famose mura ciclopiche, con massi poligonali, costruite a difesa delle acropoli, site in molti paesi ciociari, tra cui Arpino, Alatri, Veroli, ecc. Queste zone conquistate, in seguito, dai romani (nel IV e III sec), che le assoggettarono al loro dominio rendendole parti integranti dell’Impero Romano – periodo in cui la Ciociaria era detta “Latium ADIECTUM”(= aggiunto)- e per 600/700 anni esso vide un periodo di pace. Le citta’s’ingrandirono e ne nacquero altre soprattutto lungo la Via Latina, che collegava Roma alla Campania attraverso la Valle del Sacco e del Liri.

LA CIOCIA
E’ la tipica calzatura ciociara usata sin dai tempi più remoti dai contadini e dai pastori del luogo. Realizzata con una spessa suola rettangolare di cuoio attorta alla punta, nella parte soprastante le dita del piede, che si ottiene bagnando e lavorando la suola con le mani, modellandola attorno ad un pezzo di ferro. La suola è sostenuta da stringhe di cuoio che, passando nei fori praticati nell’orlo, vengono avvolte o intrecciate 13 volte intorno alla gamba, fin sotto il ginocchio, in onore di S. Antonio da Padova. La gamba verrà fasciata, precedentemente, con delle bende bianche di cotone:”l pézz”. Tale calzatura ha dato origine al nome della plaga in cui era ed è tuttora diffusa: la Ciociaria, anche se oggi viene usata solo in occasioni particolari. La ciocia presenta delle varianti a seconda della zona di origine: presso Pastena e zone limitrofe, ad esempio, la punta è inesistente e la calzatura appare come una sorta di sandalo leggermente appuntito sul davanti.
 
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FRVSINO
view post Posted on 13/11/2006, 17:58




RICCARDO MI FA PIACERE CHE HAI PRESO A CUORE IL MIO MESSAGGIO.GRAZIE PER ESSERTI IMPEGNATO A TROVARE ARTICOLI SULLA MIA TERRA.
ADESSO SAPETE CHE CI SIAMO ANCHE NOI..SALUTI E GRAZIE ANCORA

PROVA
 
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Riccardo1926
view post Posted on 15/11/2006, 08:28




Ma che grazie!
Anzi, grazie a te per onorarmi della tua presenza sul forum!
Per l'onore e il rispetto dell'ex Regno delle Due Sicilie!!!
A presto
 
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FRVSINO
view post Posted on 23/2/2007, 20:31




CIAO RAGAZZI. è DA TANTO CHE NON SCRIVO PIU' QUI SOPRA...COME VA?
 
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view post Posted on 22/9/2007, 18:15
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